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Il resto di niente
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Parallelo al valore della memoria, altro imponente alveo tematico in cui scorre il romanzo è quell'esistenzialismo nichilista, che per remote regioni, si traduce, per la protagonista e per i suoi compagni, in spirito vitale, in postulati edificatori della Storia, mediante le misteriose risonanze etiche dell'agire civile e la categorica consapevolezza dell'impegno sottoscritto in tutte le scelte, e le non-scelte.
È forse questa la forza che spinge giovani intelligenti, nobili, borghesi, con tante possibilità di condurre una vita tranquilla ed appagante, ad abbandonare ogni privilegio per tentare l'Utopia? Per Eleonora deve esservi altro:

Certi ragazzi sono come Dio, generosi e sciocchi. Si costruiscono in testa le immagini orgogliose d'un mondo, s'incapricciano a dargli vita: appagano, in ciò, brame d'infinito amore?

A voler considerare l'opera intera di Striano come un unico testo, come una sedimentazione di vari livelli tematici in momenti diversi, se ne ricava un immediato collegamento con quella intensa pagina di Indecenze di Sorcier , in cui sono analizzate le logiche del terrorismo, pagina evocativa di un analogo apparato di violenze, di slanci egoistico-altruistici, tra i bagliori di un confusionario desiderio di dissoluzione per segnare il proprio tempo. L'impianto dubitativo del sistema gnoseologico costruito da Striano ricerca sempre, in ultima analisi, la frantumazione lucida, dissacrante, indecente delle illusioni più pericolose.
Ne Il resto di niente serrate maglie intercettano e restituiscono i miti persistenti privati di ogni alone illusorio: il potere, la fede politica, la religione, l'amore, il sesso, l'amicizia.
Se prevale per Eleonora e gli altri la percezione di aver agito sempre nell'approssimazione alla verità, acquista invece lo spessore di una certezza quell' umanismo ( ricavato anche dal pensiero di Voltaire) attraverso il quale sono riusciti a conquistare il senso della necessità sacrale di coltivare il giardino dei valori, delle ipotesi di futuro, anche sacrificando se stessi.
Riflette Eleonora:

Un giorno, grazie al nostro lavoro, spunteranno fiori, frutti, i bambini ne mangeranno. Se nessuno s'occupa del giardino il mondo finisce.

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