menu english site  
Home  
Biografia  
Giornale di adolescenza  
Indecenze di Sorcier  
Il resto di niente  
Studi e ricerche  
Recensioni e saggi  
Il lavoro di uno scrittore tra editi e inediti  
Il resto di niente. Il film  
La parola ai lettori  
Contatti  
 

 

Il resto di niente
1 2 3 4 5


È un fatto, ad esempio, che la cultura di Napoli, per Napoli, su Napoli abbia, sin dai tempi del Boccaccio, preferito un veicolo di tipo romanzesco (romanzo, saggio letterario-psicologico, cronache, storia patria tagliata in maniera narrativa, racconto di appendice, novella) per la epifanizzazione di una generica propensione alla socialità, propensione che ha per matrice da un lato strutture storico-urbanistiche, dall'altro (per quanto riguarda la cultura di Napoli) strutture politico-sociali.

Il problema della rappresentazione della città -oltre i limiti delle formule neorealistiche, la mitologia del «genius loci», le ingenuità pseudo-illuministiche di una Napoli «governata da filosofi, libera, gagliarda…lucida…con una classe ideologica capace di individuare la propria funzione»- coincide con la questione della vocazione della città, che deve essere individuata per ottenerne una risoluzione letteraria, e la sua codificazione in ideologia. Dilatando il discorso nei margini della sociologia urbana, Striano intravede alcune preziose tracce, che lo conducono verso l'antropologica coscienza dello spazio sociale, come categoria in cui sono in equilibrio aspirazioni, funzioni, valori, metafore, proiezioni per il futuro. Circoscrive, da questo momento in poi, nell'elaborazione filosofica e creativa della mancata appropriazione del simbolo-spazio, la primaria radice di ogni malessere, facendone uno dei cursori del possibile romanzo su/di Napoli, difficile scommessa letteraria (già intuita, in questi termini, da Matilde Serao), cui non vorrà sottrarsi.
Tra le più interessanti conseguenze di questa intensa riflessione sul romanzo sarà il tentativo di scomposizione e dismissione del genere, operato con Il delizioso giardino (1974) e Indecenze di Sorcier (1978), anti-romanzi oltre la cui estetica iconoclasta, Striano ritrova intatte tutte le ragioni narrative.
Nelle stesse pagine de Il resto di niente , tornerà ancora, in gioco metaletterario, a confermare l'eticità, il valore civile che segnatamente informano ogni romanzo:

Ma forse questo è tempo di prosa, Lenòr. Di riflessione. Perciò vanno i romanzi .

A parlare è Sanges, tra i protagonisti di finzione, mescolati ed interagenti con quelli realmente vissuti, che esorta la giovane Eleonora ad abbandonare le esercitazioni arcadiche per un impegno letterario incisivo, rispondente al veloce cambiamento dei tempi. A parlare è, secondo un artifizio che perpetrerà fino al termine della narrazione, Striano, che instaura una relazione diretta, emotiva con la protagonista, per la quale può evocare, come «veri» perché narrativamente necessari, ma forse anche perché medianicamente «dettati» [cfr. E. Striano, Il romanzo…, cit.], tanti elementi della vicenda della protagonista. Eleonora viene così ri-creata dalla percezione dello scrittore, che ne fa uno straordinario personaggio letterario.
Oltre a questo, attraverso Sanges, Striano riesce ad osservare, da un punto di vista interno, il dispiegarsi della parabola rivoluzionaria, dalle sollecitazioni dell'Illuminismo, alle forti suggestioni del messaggio democratico, diffuso dalla Costituzione Americana e dalle conquiste della Rivoluzione Francese, sino alla elaborazione del disegno egalitario e libertario per Napoli.
La storia di quel veloce torno di anni, segnata dal formarsi, per la prima volta, di una valida intellighenzia cittadina finalmente attiva, dalla ostinata resistenza borbonica, dall'esistenza della vasta, incontrollabile onda anarcoide dei lazzari, viene evocata in una scrittura multimediale, in cui si sommano alle categorie del narratore, a tratti onnisciente, le prospettive acquisite sulla scena da Sanges -che partecipa a tutti gli eventi della Repubblica del '99, come coscienza critica, equidistante da ogni estremismo, giacobino o monarchico- e quelle di Eleonora, protagonista del romanzo. >>>>>>>

 
ERREGI internet designer